Alla notizia, circa un mese fa, che avrebbero proiettato nuovamente Shining a 40 anni dalla pubblicazione del romanzo di Stephen King, molti – come il sottoscritto – hanno sbarrato sulle rispettive agende le date di uscita, a cavallo di Ognissanti (precisamente 31/10, 1-2/11), per non perderselo.
Per i fanatici l’occasione era ghiotta: la Nexo digital, che ha curato l’operazione, prometteva la visione della “versione da 119 minuti in italiano”, preceduta dal corto – mediocre, secondo il mio punto di vista – “Work and play”.
A corredo di ciò, la società di distribuzione (e produzione) italiana ha pubblicato su Youtube un trailer in italiano. E già a quel punto i fanatici, gli amanti o comunque chi conosce abbastanza la lavorazione di Shining, avrebbe dovuto subodorare la sòla. Una sòla, si.
Perché il film proiettato nei cinema di tutt’Italia non era nient’altro che la versione internazionale del film, cioè l’inglese, ma col doppiaggio in italiano. Né più, né meno quella che siamo costretti a subire da quando Shining circola su DVD. Mentre tanti, compreso il sottoscritto, si aspettavano di poter finalmente rivedere l’edizione italiana: quella, per farla breve, con “il mattino ha l’oro in bocca”, che Kubrick si prese la briga di girare espressamente per l’uscita nel Bel Paese*. Qualcuno, magari la Nexo stessa, potrebbe obiettare che nella presentazione (http://www.nexodigital.it/shining-evento-halloween/) si parla di “versione” e non di “edizione”: ma allora perché si parla anche di una “versione inglese”?
Nella stessa pagina di presentazione si fa riferimento a “Shining” – ossia il titolo dell’edizione italiana – e non a “The Shining” (che è il titolo originale).
Il trailer, come mi conferma Filippo Ulivieri (di Archivio Kubrick), è stato “localizzato” in italiano ma mostra scene presenti esclusivamente nella versione americana. Pubblicità ingannevole?
Forse.
Più probabilmente, tanta, tanta superficialità.
*così come avvenne per il mercato spagnolo, francese e tedesco.