Un Paese che ha paura

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So’ cazzi amari

Gli uSA hanno paura. Motivi per averne ce ne sono a bizzeffe, in linea di massima, ma per gli States quella maggiore è, ed è sempre stata a partire da Teddy Rusvelt, la paura di non dominare il mercato, con le ovvie conseguenze sul proprio stato economico. Considerando i due candidati alla Casa Banca che, al di là delle differenti “usure” patite nel corso della loro vita, sono due rottami della politica e dell’economia americana, non è difficile dedurre il futuro della politica internazionale a Stelle & Strisce. E cioé: guerra (o guerre) semipermanenti, ovunque vi sia possibilità d’intervento, maggiori coercizioni economiche per gli “alleati”, limitazione dell’espansione economico-politico di Chaina e Russja. L’Americca, o meglio i poteri che la governano, non potevano permettersi un altro O’bama, un presidente deludente sotto il profilo sociale – considerando le aspettative -, tutto sommato valido sotto quello economico ma pessimo (bada bene: solo per le lobby militari e delle armi) sotto quello internazionale. Che è il reale motivo per cui a contendersi il titolo di Number One ci sono i suddetti rottami: uno sporcaccione in tutti i sensi e una freddissima donna disposta a tutto pur di comandare. Il Mondo si aspetti il peggio, non importa chi dei due vincerà.

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