Condannati a Fazzio

Rischiatutto
La mascotte del Rischiatutto

Moriremo con lui. Non importano i perché, i come, i forse: Fabbio Fazzio “ce deve sta”. Siamo condannati ad avere lui come riferimento televisivo, a prescindere dalla bravura e dal talento. Dov’è Daniele Luttazzi? Uno che di talento, dopo aver mangiato badilate di merda, ne aveva da vendere. Riempie i teatri ma per la RAI e le sue sorelle, è invisibile: il suo programma, nella formula simile a quello di David Letterman, era strepitoso. E’ stato fatto fuori col macete dopo aver invitato Travaglio. La difesa, debole e solita, è che Fazio fa “i numeri”. E te credo: ha gli spazi migliori e programmi quotidiani. Nessun rivale che possa competere avendo a disposizione le stesse armi. Vince a prescindere.

Ora anche il Rischiatutto: uno sbadiglio perpetuo, oltre che dimostrazione di mancanza di idee. La “critica” di Aldo Grasso, una cortese, carezzevole supercazzola accorta e rispettosa (che, infatti, è già sparita dalla prima del Corriere.it), malcela l’evidenza di un disastro totale e rafforza la convinzione che il Rischiatutto meritava un rispettoso ricordo, non una triste, mediocre rispolverata.

 

Perché tanto odio?

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