E’ davvero penoso continuare a dare in pasto alle persone la storiella dei 37 cattivoni, 37 “gaggi” che col favore dell’oscurità complottavano e si facevano gli affaroni loro alle spalle di milioni di persone inconsapevoli di ciò che avveniva sotto i loro occhi. Al di là dei soliti agenti infedeli, di camerieri, parrucchieri e antilopi, “er sistema” non poteva andare avanti senza la connivenza o, più probabilmente, la sopportazione e la paura di decine di migliaia di romani, impossibilitati a fare alcunché visto che da quel “sistema” traevano un vantaggio – il più delle volte il posto di lavoro – da mantenere a tutti i costi. E la paura è l’unico alibi che ha la “povera” gente, oltre ad una percentuale, minima, dei “distratti”, i cornuti che si stupiscono quando scoprono che la moglie (o il marito) fa i treni ma non quando la stessa (o lo stesso) ritorna a casa alle 2 di notte dicendo che ha fatto tardi in chiesa. Ma al di là di questi “accettabili” di cui statisticamente non si può fare a meno, c’è una marea di gente che non lo è, in primis tutti coloro che hanno un incarico politico, dal più piccolo al più grande.
Ciò che si scopre ogni giorno di più è una macchina rodata, studiata, ben oliata, veloce, sicura, inserita: una macchina che è impossibile non vedere o comunque non percepire: una macchina del genere non funziona se qualche “pezzo” non gira nella direzione giusta o blocca l’ingranaggio. I vertici del PD romano non potevano essere all’oscuro, insomma: potevano al limite, come sostiene il Sindaco Indignazio, di essere “all’oscuro”. Finché all’oscuro è il povero Magnotta ci posso anche stare; ma un sindaco, nell’eventualità che davvero non abbia mai visto o sentito, è allora indegno di ricoprire tale carica. Vuol dire che non fa il suo dovere, o è incapace di farlo. Ma in ogni caso dovrebbe essere allontanato: l’incapacità è letale quanto la delinquenza. Da qualche tempo gira la storiella che il nuovo sindaco è attaccato da tutte le parti, compreso il PD a cui lui appartiene, perché non sta permettendo i soliti affari ai soliti amici degli amici. E’ vero. E’ vero nel senso che gli affari sono sempre i soliti, ma cambiano gli amici.