È arrivato Fonzie

Marte, 30 maggio 2162
Finalmente si è capito il motivo per cui il premier itagliano ha questa grande confidenza con il presidente Barack Ameba: le malelingue sostengono sia dovuto al totale asservimento alle banche cui il professore ha costretto l’Itaglia e gli itagliani cornuti. Ma il vero motivo è la grande passione del presidente amerciano per Happy Days, la serie con Ricky, Potsie, il roscio di cui non mi ricordo il nome e, last but not least, Fonzie, il meccanico risolutore e donnaiolo costantemente intento a farsi il riporto sui capelli ingelatinati. Come si vede nella foto, il presidente del consiglio itagliano è l’ultimo dei suoi emuli, sebbene fra i migliori, anche senza brillantina. Peccato che laddove Fonzie riusciva, il nostro premier fallisca penosamente: se allo schiocco delle dita del primo accorrevano 10 ragazze, al secondo arriva al limite un taxi, oltre ai soliti 10 leccaculi.

E’ un vero peccato: del resto, l’Itaglia poteva avere presidente migliore? Come i precedenti, anche l’ultimo è un ennesimo bluff, incapace di fare alcunché di concreto o geniale: e allora imita. Peccato che l’unica cosa che “Mario Fonzie” sia stato capace di copiare dall’icona di Happy Days soltanto “la mossa del riporto”: è l’apoteosi della vanità, la sintesi della politica italiana, specialmente in un momento difficile come questo.

All’Orinale abbiamo un Presidente incapace di dire altro se non ovvietà. L’ultima, pochi giorni or sono: “Con la crisi condizioni dei giovani sempre più critica”. Più che un monito: un vomito.

E poi c’è Mario Fonzie, la cui unica capacità è di aumentare le tasse. Davanti al terremoto che sta distruggendo l’Emiglia, la ricetta è l’aumento di benzina, poi dell’IVA, poi chissà: l’ennesimo escamotage per mettere le mani in tasca agli itagliani. A tempo indeterminato e solo ad appetiti soddisfatti, chiaramente. Due colpi di pettine, i pollici alzati e tre”ehi ehi ehi” con le braccia aperte e il gioco è fatto: è arrivato Mario Fonzie.

Quello vero partiva in quarta e ti dava un bacio mozzafiato: il nostro ti mette una mano nei pantaloni e cerca gli spicci.

E mica si può chiedere, che so, un contributino a chi magari guadagna centinaia di migliaia di euro l’anno. Per carità.

Mica si tagliano parate e cerimonie inutili, noooo: si fanno “più sobrie”, come ha spiegato Sua Banalità. Non è capace neppure di prendere una decisione popolare, una volta tanto, oltre che buona e giusta per il paese: Re Tentenna in confronto era un fine stratega.

La gente crepa nei capannoni costruiti a cazzo di cane, ma allo spettacolo delle forze armate che marciano per i fori imperiali si può forse dire di no??  Non hanno pietà e considerazione per le persone neanche di fronte alle tragedie.

1 commento su “È arrivato Fonzie”

  1. Un appunto…Ti sei dimenticato una cosa, non so se ti ricordi… Arthur Herbert Fonzarelli non riusciva mai a pronunciare due parole: “HO SBAGLIATO”

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