Io so.

Marte, 10 maggio 2162

Io so.

Io so i nomi dei responsabili di quella che viene chiamata crisi (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere).

Io so i nomi dei responsabili della attuale situazione politica in Itaglia.

Io so i nomi dei responsabili del debito pubblico itagliano.

Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia gli pseudo comunisti che nel corso degli ultimi 30 anni hanno fatto finta di combatterli, sia, infine, i responsabili dei tanti suicidi che si stanno verificando da qualche mese a questa parte.

Io so i nomi che stanno gestendo le tre differenti, anzi opposte, fasi del golpe mortiano: una prima fase falsamente anticomunista, una seconda fase falsamente antifascista, una terza in cui cercheranno di mantenere il potere attraverso una legge elettorale favorevole o ricorrendo a qualche attentato per costringere l’opinione pubblica a farsi star bene un altro premier non eletto democraticamente.

Io so i nomi di coloro che, tra una messa e l’altra, hanno dato le disposizioni e assicurato la protezione politica ai soliti vecchi e luridi affaristi (per tenere in piedi, di riserva, l’organizzazione di un potenziale colpo di Stato), al potere giuridico che in realtà è altrettanto disonesto, alla mafia e infine ai criminali comuni, fino a questo momento, e forse per sempre, senza nome (per far credere ai cittadini che in Itaglia è impossibile avere giustizia ed equità).

Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro a dei personaggi ridicoli come gli attuali leader delle forze che continuano a sostenere il governo o a dei personaggi grigi e puramente organizzativi come il presidente Banalitano.

Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e imbrogli di ogni genere) di cui si sono resi colpevoli.

Io so. Ma non ho tutte le prove. Non ho nemmeno indizi. E la gente fa finta di niente, o ha paura.

Io so perché sono uno che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto o quasi ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che rimette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l’arbitrarietà, la follia e il mistero.

Tutto ciò fa parte del mio mestiere e dell’istinto del mio mestiere.

Credo che sia difficile che il “progetto di blog” sia sbagliato, che non abbia cioè attinenza con la realtà, e che i suoi riferimenti a fatti e persone reali siano inesatti.

Credo inoltre che molti altre persone e bloggers sappiano ciò che so io.

Tale verità – lo si sente con assoluta precisione – sta dietro una grande quantità di interventi anche giornalistici e politici: cioè non di immaginazione o di finzione come è per sua natura il mio.

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