Va’ dove ti porta Magnotta

Marte, 24 aprile 2162
Mentre nella capitale si discute ancora su chi rimuovere dalla toponomastica e chi introdurre, la giunta dell’Acuila neanche troppo incredibilmente, dedica una strada a Mario Magnotta, l’esasperato bidello che fu vittima di una serie di scherzi nella seconda metà degli anni ’80.

Insieme a lui altri personaggi certamente più noti, come il pilota recentemente scomparso Limoncelli. Come non plaudire a tale iniziativa? Non ho purtroppo conosciuto fisicamente Mario Magnotta: e, con mio fratello, ancora ci mordiamo le dita per non aver realizzato un’intervista filmata con uno dei personaggi realmente “cult” della scena italiana, quando era possibile, anzi facile. E mi fa molto piacere che il nome di Mario riecheggi, da ora in poi, per le vie dell’Acuila. Fosse per me, ne avrebbe già da tempo una anche nella capitale, per ovvi meriti sovversivi.

Ma mi auguro altrettanto che di Magnotta non si ricordino esclusivamente le sonore bestemmie che, esasperato, cacciò a ripetizione nelle beffarde telefonate di Bruno & C. In realtà Via Magnotta nasconde un significato molto più grande: quello del riscatto dell’uomo qualunque che si fa grande per il suo essere intrinseco, per la sua incapacità di essere altrimenti che se stesso.

Un uomo in piccolo: con i suoi piccoli pregi e i suoi piccoli difetti che, finalmente, da metaprotagonista di una subcultura conquista la gloria imperitura tra gli uomini.

Con o senza la lavatrice.

p.s. lo avevo dimenticato: un ringraziamento particolare va ai curatori del sito www.magnotta.it  che perpetuano la memoria del nostro.

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