Non ci resta che bestemmiare

Marte, 21 Marzo 2162

Finalmente, dopo anni, comincio a capire che PìDì altro non è che l’acronimo della bestemmia più popolare  d’Itaglia: a ben vedere, è l’unica cosa popolare che può ormai esprimere questa formazione malata all’origine e inevitabilmente miserabile nelle scelte che ne hanno accompagnato lo sviluppo – peraltro mediocre – di questi anni.

E’ un partito che porta inevitabilmente a bestemmiare chiunque, dal simpatizzante al sostenitore fino agli agnostici. E’ una bestemmia continuata, a partire da chi comanda davvero. C’è un leader che fa davvero compassione perché puntalmente messo in discussione, sconfessato da quelli che dovrebbero essere i suoi primi collaboratori: gente mediocre, burocrati incapaci di guardare oltre il metro, intoccabili inetti.

E’ un partito costantemente alla sbando che ha puntulamente mancato le occasioni (tante, tantissime) per dimostrarsi credibile: debole opposizione contro un bersaglio attaccabile da qualsiasi angolo, responsabile maggioranza nei confronti di una dittatura chiara che avrebbe dovuto, semmai, provocare una levata di scudi senza precedenti.

Invece, fiancheggia “senza se e senza ma” la dittatura di fatto che non ha tagliato sprechi e privilegi ma si permette di distruggere il risultato delle uniche battaglie vinte e condivise dagli itagliani.

L’atteggiamento nei confronti dei recenti scandali che hanno toccato il partito dentro e fuori non può che far bestemmiare anche il più pio fra i pii: invece di procedere ad espulsioni e denunce nei confronti dei protagonisti dell’affaire “patate riso e cozze pelose” di Beri, il partito praticamente tace e attende, come se fosse tutto normale; invece di infierire contro Checchino Rotelli, il traditore della prima ora che non si accorge che sotto al suo naso il tesoriere dei margaritari scalzi si fotte centinaia di milioni di evri, il partito tace ugualmente. Non ammette i propri errori, non elimina le tante mele marce, non bestemmia e chiude: bestemmia e si confessa, in attesa di peccare nuovamente.

Ora la questione dell’articolo dichotto, sul cui funerale si nutrono dubbi atroci: la direzione del partito si comporta con lo stesso imbarazzo degli attempati protagonisti di un film porno fatto in casa.

La cronaca politica recente è orrenda, non c’è bisogno di ribadirla dal momento che tutto quanto accade è molto chiaro. Com’è chiaro che ormai nulla resta di questo partito se non le bestemmie continue che genera.

Amen.

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