Niente bus e tram dalle 21 in poi, la metro fino alle 2.30. Più che un “piano”, quello reso noto ieri dall’agenzia della mobilità, è un “pianto” dei trasporti: avvilente, distante anni luce dalle altre capitali europee con cui impropriamente questa città immobile continua a confrontarsi. E non si parla delle solite Londra e Parigi, ma del mondo intero. Che a capodanno ha fatto dei mezzi pubblici un’occasione oltre che di un servizio ai cittadini.
E invece il trasporto pubblico di Roma capitale, la capitale del mondo, la città eterna a capodanno si comporta come cenerentola costringendo romani e turisti a vivere l’inferno del traffico sul lungotevere e in centro, oltre che sul raccordo, anche l’ultimo dell’anno.
Non c’è alternativa all’automobile: dalle 21 in poi autobus e tram non passeranno più e chi si affida alla metro sa perfettamente che per prendere l’ultima corsa alle 2.30 dovrà recarsi in stazione con prudente anticipo e tanta mestizia. Neanche la speranza, l’illusione di credere che almeno l’ultimo dell’anno sia un giorno speciale.
Che amarezza.