E’ (quasi) Natale, è tempo di fare i regali. I nostri politici, si sa, non badano a spese e, dunque, nonostante l’attacco omicida del nuovo governo ai disgraziati cittadini d’Italia, non gli passa neppure per l’anticamera del cervello di ridursi lo stipendio. Tengono famiglia, amanti, ballerine e trapezisti. Neanche dopo la mossa, ridicola per la verità, del Sor Monti i nostri rappresentanti hanno voluto dare un contentino, un segnale: niente. “Datece i sòrdi”, “N’do stà aa pecunia?” si dice a Roma. O, come il Marchese Onofrio Del Grillo, “io so’ io, e voi non siete un cazzo”.
La cosa avvilente è che non c’è n’è neppure uno, che io sappia, che abbia rinunciato a gran parte del suo stipendio devolvendolo, ad esempio, alla ricerca, ai bambini dell’Africa che muoiono di fame, alle persone che soffrono, ai terremotati..macché!
Poi magari parlano di solidarietà, presenziano alla partita del cuore, bofonchiano qualche ovvietà durante qualche cena a scopo, dicono, benefico. I soldi, però, “cacciateli voi”, dicono. Non sia mai.
Dietro lo scudo della legge, che non gli abbassa lo stipendio a 2500 euro e tante grazie, nessuno tra quegli scranni bisunti si rende noto per azioni di questo tipo.
Perché sono avidi, molti di loro sanno perfettamente che non saranno ri-eletti, altri ancora hanno l’ardire di non riconoscere neppure il problema. Un deputato/senatore che realmente è contro i privilegi non attenderebbe una legge: agirebbe. Verserebbe direttamente 10.000€ ad associazioni di volontariato, ad istituti di ricerca, a persone in difficoltà, etc etc. Non c’è la legge? Nessuno impedisce loro di fare del bene. Nessuno impedisce loro di non approfittare di una situazione vergognosa. E infatti nessuno di loro agisce in tal senso. Ca va sans dire.
Costoro tengono in vita questo Governo che, secondo il peggiore presidente della Repubblica che l’Italia abbia mai avuto, doveva salvare il bel paese. Forse parlava del formaggio. Un governo talmente incapace da non riuscire neppure a fare un taglio forte e chiaro ai co-responsabili di questa situazione.
Questa Italia non piace più come una volta. Basta andare al mercato, al bar, a portare a spasso il cane. Non piace a un numero sempre maggiore di persone. Certamente alla maggioranza.
Io non voglio che questa Italia si salvi. Perché se questa Italia si salva, sarà sempre impari, a due, tre, quattro velocità, spezzata in due, tre, quattro zone, in cui i furbi godono e gli onesti sono fessi, in cui la strada giusta è sempre abbandonata per quella sbagliata.
Un presidente della Repubblica, invece di dire le solite ovvietà – cui peraltro ci ha abituato -, dovrebbe agire. Fare, dire qualcosa, lanciare uno dei suoi “moniti” contro i privilegi. No: “Investire al Sud”, ci dice. Mecojoni! Per fortuna che Giorgio c’è.
Dimenticavo che, purtroppo, è uno di loro, il numero 1. Magari rischia l’1% del suo vitalizio se dice una parola.
Che dire?
Li Montacci vostra.