Quello che comunemente abbiamo chiamato DOS e imparato ad usare per giocare e programmare nel corso degli anni 80 e 90, compie 30 anni. Da non confondersi con i tanti DOS – Disk Operating System – realizzati dalle software house dagli anni ’60 ad oggi, quello della Microsoft, sul quale si sono basati tutti i sistemi operativi targati Gates fino al 1998, vide ufficialmente la luce nell’agosto del 1981 ma si basava sul QDOS (Quick and Dirty Operating System) scritto da Tim Paterson un anno prima.
Vale la pena ricordare questa storia perché buona parte della fortuna di Bill Gates è nata proprio da qui.
Verso la fine del 1980 la IBM aveva bisogno di un nuovo sistema operativo per i suoi PC. In quel momento la compagnia più affidabile per sviluppare un SO (Sitema Operativo) era la Digital Research che, nel 1974, aveva creato il CP/M (Control Program for Microprocessor), il sistema operativo all’epoca standard per l’informatica. Gary Kidall, numero uno della compagnia, pretendeva però dalla IBM le Royalties su ogni singola copia del SO venduta insieme ai nuovi PC-IBM. I vertici della IBM sondarono allora un’altra compagnia, la MICROSOFT che, a quel tempo, aveva prodotto un linguaggio di programmazione, il BASIC, divenuto altrettanto popolare e usato da tantissime compagnie (tra le tante, APPLE e COMMODORE).
Come Gordon Gekko che a 10 secondi dall’esplosione del Challenger vende allo scoperto le azioni NASA, così Bill Gates comprò nel luglio del 1981 dalla SEATTLE COMPUTER PRODUCTS il QDOS, un sistema operativo scritto qualche mese prima da Tim Paterson (e inizialmente commercializzato col nome di 86-DOS), e il mese dopo la prima versione dell’MS-DOS era sul mercato.
Il resto, è storia più o meno conosciuta.