Cronache Marziane – 2

Marte, 9 dicembre 2160 – Il fatto di cronaca più penoso della settimana è legato alla scoperta, si fa per dire, di una serie di persone che nella capitale itagliana sono state assunte nell’azienda di trasporto pubblico locale perché raccomandate dai politici. Non è tanto la prassi , consolidata in un Paese miserabile da decenni come l’Itaglia, quanto le reazioni delle persone che, giustamente incazzate per la constatazione che se hai le amicizie giuste, soprattutto se ti fai scopare, prima o poi un posto pagato dallo Stato lo trovi. Basta, insomma, beccare il “membro giusto” alla Camera dei Depuladri, oppure nelle varie istituzioni mangiasoldi di cui il BrutPaese è pieno zeppo.

Le reazioni, dicevamo.

Se n’è ovviamente parlato su molti siti e la tendenza, di fronte allo scandalo in atto, è stata di farla finita con il sovvenzionamento pubblico di queste società in modo da liberarle una volta per tutte dalle bassezze dei politici. In parole povere: privatizziamo l’ATAM (Azienda Tram e Autobus Malgestiti) in modo da “togliercela dal groppone della spesa pubblica e farla funzionare meglio perché quando c’è profitto tutto va alla perfezione”.

A bene vedere le privatizzazioni non hanno reso alcun beneficio agli itagliani: l’azienda pubblica dei telefoni è diventata un’associazione a delinquere, così come la società che gestisce la posta. Privatizzazione, in Itaglia, è significato licenziamenti e aumento delle spese per i cittadini a fronte di un servizio non migliorato affatto.
Questo credo succederebbe anche con l’azienda di trasporto pubblico locale della capitale: licenzierebbe chi lavora, ricatterebbe chi rimane e si terrebbe la zavorra dei raccomandati, dei leccaculi, delle mignotte e dei dirigenti che passano la giornata a passarsi le carte e a giocare con i videogame. E non si risolverebbe il problema, dunque: il servizio, già penoso proprio per via delle mezze tacche che portano avanti l’azienda da decenni, non migliorerebbe.
Semmai, salirebbe il prezzo del biglietto.

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